Pompe per prodotti viscosi e produzione di pitture e vernici.

Additivi viscosi nella produzione di vernici.

Pompe per prodotti viscosi e loro impiego nella produzione di vernici e pitture. Le vernici a base di solfato di bario sono diffuse e impiegate in vari ambiti  industriali,  come l’industria automobilistica, nell’edilizia e nella manutenzione di strutture esistenti. Il solfato di bario è un pigmento inorganico bianco che viene utilizzato principalmente per conferire opacità e resistenza alle vernici.

Una delle principali sfide della produzione di vernici a base di solfato di bario è rappresentata dalla sua elevata viscosità. Infatti, la viscosità del solfato di bario può essere fino a 10 volte superiore rispetto alla maggior parte degli altri pigmenti utilizzati nella produzione di vernici. Questo comporta problemi di pompaggio, che possono causare diverse difficoltà nella fase di produzione produzione come difficoltà di aspirazione e trasferimento.

Pompe per prodotti densi, una soluzione già in uso.Pompe per prodotti viscosi hose carrier HCP 50

Per risolvere questo problema, un nostro cliente a sostituito una delle pompe per prodotti densi in impianto, nello specifico una pompa pneumatica a doppia membrana con una pompa Hose Carrier HCP 50 in grado di gestire fluidi ad alta viscosità. La pompa pneumatica a doppia membrana era certamente poco costosa come macchina, ma le mutate condizioni economiche legate al costo dell’energia hanno fatto lievitare notevolmente i costi di gestione a causa nel noto scarso rendimento dell’aria compressa, non ultimo il fatto che nel caso di rottura della membrana, il prodotto pompato si riversa nel cassetto di distribuzione dell’aria compressa rendendo la riparazione difficoltosa e costosa.

Inoltre, la viscosità elevata del solfato di bario provoca problemi di afflusso a causa del sistema valvolare intrinsecamente presente in qualsiasi pompa a membrana. Infatti, per ottenere una vernice omogenea, il pigmento deve essere omogeneamente disperso nella vernice. La miscelazione deve essere effettuata con una prontezza adeguata per garantire una dispersione uniforme del pigmento, Naturalmente l’alta viscosità del solfato di bario non aiuta certamente molto.

Per ovviare a questo problema, molte aziende utilizzano agitatori specifici e pompe volumetriche come le Hose Carrier che possono essere facilmente controllate con inverter elettronici in grado di superare agevolmente in affidabilità e precisione i dispositivo elettropneumatici di controllo delle pompe ad aria compressa.

L’ottima resa in impianto della pompa Hose Carrier 50 dovrebbe aprire nuovi spazi ad ulteriori applicazioni produttive in questa azienda di rivestimenti per il settore edile. Il notevole risparmio energetico raggiunto grazie all’utilizzo di una trasmissione elettromeccanica diretta, al posto della costosissima energia pneumatica dovrebbe favorire ragionevolmente l’acquisto di nuove macchine.

Maggiori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HCP 50

Pompe per fluidi abrasivi

Grandi quantità di abrasivo nei fanghi reflui?

Con l’evoluzione della tecnologia si risolvono molti problemi, ma crescono anche le sfide per le macchine più tradizionali e diffuse come le pompe in generale e nello specifico le pompe per fluidi abrasivi

Il taglio a getto d’acqua o waterjet cut si è rapidamente imposto negli attuali processi produttivi per i notevoli vantaggi che può offrire. La tecnologia di per se è molto semplice: Un getto d’acqua a elevata pressione mosso da una logica di controllo CNC, può tagliare vari materiali particolarmente duri con grande facilità e notevole precisione. Il principio è molto simile a quella del taglio laser ma meno complesso, più ecologico e relativamente meno costoso.

Vi è da notare che con il taglio a getto d’acqua è possibile tagliare qualsiasi materiale, operazione impossibile per il taglio laser, inoltre, con il taglio all’acqua non si genera calore scongiurando quindi possibili deformazioni o modificazione del materiale.

Questo spiega il rapido successo di questa notevole tecnologia. Resta però un aspetto non considerato in modo adeguato. Come qualsiasi processo industriale, anche il taglio waterjet produce materiale residuale che deve essere asportato e smaltito. Tale materiale è di fatto un fango incredibilmente abrasivo ed estremamente dannoso per molte pompe non specifiche per fluidi abrasivi.

Cosa sono questi fanghi? e perché sono micidiali e perché richiedono pompe per fluidi abrasivi molto specifiche?pompe per liquidi e fluidi abrasivi

Nel taglio waterjet, un getto d’acqua ad alta pressione è sufficiente per tagliare metalli più teneri, per i materiali più duri e compatti, è necessario aggiungere un abrasivo che viene proiettato ad alta velocità dal getto di acqua stesso. Tipicamente vengono usate miscele di sabbie silicee come additivo di taglio. Durante le operazioni di taglio si formerà un refluo composto da una miscela di acqua, particolato derivante dalla erosione del materiale tagliato, ed ovviamente il media di taglio stesso. Questa miscela abrasiva viene raccolta di continuo nella vasca di taglio della macchina stessa. Il refluo deve essere successivamente pompato ad un impianto di separazione o filtrazione per estrarre l’acqua che tornerà eventualmente in riciclo. Ed è qui che entra in gioco la pompa per fluidi abrasivi Hose Carrier. Questa pompa è in grado di resistere alla combinazione di elementi che probabilmente compongono quello che è il fluido più abrasivo in assoluto. Nessuna pompa centrifuga o volumetrica di altro tipo è in grado di aspirare con grande forza la miscela di fango e nello stesso tempo resistere a lungo alla sua incredibile azione erosiva.

Sempre più diffusamente le pompe per fluidi abrasivi come la nostra pompa Hose Carrier HCP 35, trovano collocazione nelle aziende che operano nel campo del taglio all’acqua, proprio per il recupero e l’allontanamento dei fanghi reflui derivanti dalla lavorazione grazie alle caratteristiche uniche che solo questa pompa può garantire come:

  1. Altissima capacità di vuoto necessaria per l’aspirazione dei fanghi.
  2. Massima resistenza alla grande abrasività del prodotto pompato.
  3. Semplicità di uso incomparabile in confronto ad altre pompe.
  4. Economicità di gestione con manutenzione praticamente inesistente ed in ogni caso semplice e veloce.
  5. Lunga durata operativa.
  6. Insensibilità alla eventuale marcia a vuoto.

Queste sono solo alcune caratteristiche che distinguono la pompa Hose Carrier HCP 35 da qualsiasi altra soluzione di pompaggio.

Maggiori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HCP 35

 

 

 

Pompe per svuotamento vasche.

Pompe per svuotamento vasche, quelle che funzionano davvero.

Lo svuotamento delle vasche di accumulo da reflui e fanghi è una necessità frequente in molti processi industriali in tutti i settori. Ovviamente i fanghi sono diversi a seconda del processo che li ha generati. Tuttavia, i fanghi hanno caratteristiche comuni, sono più o meno viscosi, possono essere chimicamente aggressivi, certamente contengono particolato solido in sospensione.

Tali fanghi vengono raccolti in vasche esterne o interne ai siti produttivi, o ricavate all’interno di impianti e macchinari stessi. La necessità di doverli eliminare, presto o tardi si manifesta sempre.

A questo servono le pompe per svuotamento vasche. Generalmente se la componente liquida è rilevante si usano pompe centrifughe di superficie e sommergibili atte allo scopo. Quando la componente puramente liquida viene facilmente estratta, la restante parte più o meno solida pone il limite funzionale alle pompe centrifughe, determinando questi aspetti:

  • Impossibilità nell’operare con fluidi viscosi.
  • Impossibilità ad operare con afflusso intermittente o a vuoto.
  • Impossibilità a resistere alla forte concentrazione di particolato presente nella massa addensata dei reflui che in genere è molto erosivo.

Che caratteristiche devono avere le pompe per svuotamento vasche per essere davvero funzionali ed efficaci?pompe per svuotamento vasche su carrello 2 ruote

  1. Devono essere autoadescanti senza necessità di invasamento alla partenza.
  2. Devono resistere al funzionamento a vuoto o ad intermittenza senza danni.
  3. Devono essere reversibili per evitare o risolvere problemi di potenziale occlusione.
  4. Devono essere in grado di resistere alla aggressione chimica ed abrasiva.
  5. E soprattutto devono essere in grado di sviluppare un vuoto molto elevato per poter aspirare fluidi a grande viscosità.

Tutto questo non è cosa da poco per una pompa qualsiasi. E’ per questo motivo che un nostro nuovo cliente operante nel settore della meccanica si è recentemente dotato di una delle nostre pompe per svuotamento vasche. La Hose Carrier HCP 35, perfetta per il recupero dei fanghi reflui ferrosi che si generano all’interno delle vasche di raccolta dei macchinari coinvolti nel processo produttivo.

Tali fanghi, una volta eliminata la parte prettamente liquida, si presentano sotto forma di una sostanza melmosa semisolida, composta da una ampia componente di materiale ferroso polverizzato, con presenza, (come se non bastasse) di residuali di abrasivo di mole da rettifica. Naturalmente tale refluo, oltre che di per se, già complicato da aspirare, risulta essere straordinariamente erosivo.

La pompa HCP 35, che non è altro che uno dei modelli della nostra famiglia di pompe per svuotamento vasche, è la soluzione scelta per operare facilmente aspirando e allontanando i fanghi mediante il tubo di aspirazione, che viene inserito all’interno delle vasche di raccolta dei macchinari. Allestita su un pratico carrellino, la HCP 35 viene spostata con facilità dove serve a svolgere la propria complicata, ma necessaria funzione.

Maggiori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HCP 35

Pompe per fanghi di perforazione

Applicazione: pompe per fanghi di perforazione e svuotamento serbatoi smontabili da cantiere.

pompe per fanghi di perforazione, aspirazione e trasferimentoIl nostro cliente opera nel campo della geotecnica, operazioni quotidiane di trivellazione e sondaggio sono di ordinaria amministrazione. In molti cantieri, la perforazione è di piccolo diametro e con bassa produzione di fanghi residuali, a tal scopo vengo allestite in sito delle vasche smontabili che hanno la funzione di accumulare i fanghi di perforazione che si generano. Queste vasche hanno una capacità di pochi metri cubi. Un problema che sempre si pone è quello di drenare i fanghi in modo efficiente e pratico.  Per questa operazione si usano diversi tipi di pompe per fanghi di perforazione. Generalmente, nei grandi cantieri si fa uso di pompe centrifughe autoadescanti di medie grandi proporzione, ma in tali situazioni si opera il continuo ricircolo dei fanghi che vengono appositamente ricondizionati e dissabbiati prima di essere rimessi nel ciclo. Dato che questa operazione avviene in continuo, la scelta della pompa centrifuga auto-adescante risulta appropriata.

Esistono casi in cui i fanghi prodotti sono di modesta entità,  l’utilizzo di pompe centrifughe auto-adescanti non risulta assolutamente funzionale. Le pompe per fanghi di perforazione di tipo centrifugo auto-adescante hanno ottime capacità operative, ma perdono facilmente la colonna in aspirazione disadescandosi, è quindi necessario attendere un certo tempo affinché la pompa, riadescandosi, ritorni a funzionare. Il tempo di adescamento di una pompa centrifuga è variabile da pochi minuti (6-8) nei casi ideali, fino a tempi molto lunghi secondo i criteri di installazione e lo stato di usura della pompa. In ogni caso la pompa centrifuga autoadescante deve essere preventivamente riempita di acqua per poter funzionare, e tale deve rimanere durante il funzionamento, pena l’assoluta inoperatività per ragioni tecniche.

Cosa fare in presenza di volumi di fango relativamente modesti?

Esistono vari tipi di pompe per fanghi di perforazione, il nostro cliente ha scelto una pompa Hose Carrier HCP 35 montata su carrello con ruote pneumatiche per un pratico utilizzo in sito. La pompa HCP 35 ha una portata di 3000 litri orari, è auto-adescante a secco e non necessita di invasamento. Perfettamente in grado di operare con fluidi e fanghi altamente erosivi, anche se caratterizzati da viscosità molto elevata, (condizione operativa impossibile per le comuni pompe centrifughe auto-adescanti). La pompa HCP 35 può operare con afflusso intermittente e non subisce danni in caso di funzionamento a secco. La pompa può lavorare con agglomerati frangibili fino a 32 mm e soldi compatti fino 8 mm. La notevole semplicità di impiego e l’elevata efficienza fanno della HCP 35 la scelta ideale per l’aspirazione di fanghi di perforazione per cantieri dove si prevede una quantità di fanghi relativamente ridotta ma sia necessario operare in modo continuo senza dovere aspettare i lunghi tempi di adescamento e riadescamento delle comuni pompe centrifughe utilizzate nel settore.

Maggiori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HCP 35

Pompe per fanghi sabbiosi molto abrasivi

Fanghi abrasivi ed usura precoce delle pompe a cavità progressiva,

Pompe per fanghi sabbiosi molto abrasivi, quali scegliere? Certamente non è facile dare una risposta ad una domanda così generica. Esistono diverse soluzioni ed ognuna  deve essere valutata caso per caso.pompe per fanghi sabbiosi

Recentemente abbiamo sostituito un paio di pompe monovite su un impianto di pompaggio destinato alla produzione di acqua potabile. L’impianto di potabilizzazione prevede ovviamente una ampia fase di filtrazione fisica che genera una notevole quantità di fanghi da trattare ed eliminare. L’acqua viene direttamente aspirata da un fiume che nel punto specifico, è particolarmente ricco di sabbia, di conseguenza il fango che ne risulta, possiede una notevole carica abrasiva. Il fango prodotto viene allontanato da quattro pompe per fanghi abrasivi di tipo monovite (o cavità progressiva)  introdotte nell’impianto nella fase di progetto.

Le pompe a cavità progressiva sono molto note e quindi largamente utilizzate in qualsiasi progetto industriale. Spesso a livello progettuale non si considerano abbastanza alcuni aspetti caratteristici delle pompe monovite, soprattutto non vengono valutati i punti deboli di questo tipo di pompe, ne le eventuali alternative pur disponibili sul mercato.

Valutazioni sommarie, possono generare problemi, esattamente ciò che accade alle quattro pompe di questo impianto. Nel corso degli anni ci si è resi conto che le pompe a cavità progressiva subiscono una severa azione abrasiva, richiedendo di fatto notevole attività di manutenzione e un elevatissima spesa in costose parti di ricambio.

Un impianto del tipo esposto, non presidiato, con la tipologia di fluidi altamente abrasivi trattati, è l’ultimo posto dove utilizzare le pompe monovite. A causa della evidente e ben prevedibile azione abrasiva, gli statori e i rotori si consumano rapidamente, l’occasionale funzionamento a secco delle pompe dovuto a vari fattori, contribuisce al decadimento rapido della funzionalità operativa delle pompe in questione. Si consideri che le operazioni di manutenzione già molto frequenti, richiedevano pure lo smontaggio e la rimozione delle pompe in avarie, per trasportale in officina per la costosissima manutenzione. L’impianto di proprietà di una pubblica amministrazione ha funzionato così per decenni.

Passato di recente nella proprietà di un asset privato, non ci è voluto molto affinché la direzione tecnica della nuova proprietà , mettesse mano alla necessaria revisione tecnica per limitare significativamente l’alto costo generato dalla gestione delle quattro semplici pompe a cavità progressiva.

Una proposta differente dal solito, e di maggior durata.

L’iniziativa adottata dal nuovo gestore, prevede la sostituzione di due pompe monovite con due pompe a membrana tubolare Hose Carrier HCP40. La pompa Hose Carrier resiste molto meglio e più a lungo alla abrasione provocata dai fanghi sabbiosi. Ma quali sono le caratteristiche chiave della pompa Hose Carrier HCP 40

  • Bassa velocità di rotazione = bassa usura. Una pompa Hose Carrier ruota ad un quinto della velocità minima di una pompa a cavità progressiva di pari grandezza
  • Nella pompa Hose Carrier non vi è contatto tra organi meccanici della pompa ed il liquido usurante. Il fluido pompato rimane all’interno della membrana tubolare la quale è disegnata e realizzata per offrire la massima resistenza alla usura.
  • La pompa è autoadescante a secco ed in grado di funzionare a vuoto o ad intermittenza senza rischio di danneggiare organi meccanici e la funzionalità della pompa stessa.
  • La pompa a membrana tubolare Hose Carrier dispone di un solo organo di usura, facilmente sostituibile in sito quando è necessario, senza rimuovere la pompa dal punto di installazione e senza dovere neppure smontare le tubazioni di linea dell’impianto.
  • Nella pompa a membrana tubolare Hose Carrier non vi sono parti meccaniche metalliche a contatto con il liquido abrasivo. Non ci sono valvole, sedi, tenute meccaniche, sistemi di tenuta di qualsiasi tipo, giunti o altri sistemi di connessione.

Perché la pompa a cavità progressiva è poco adatta a trattare fanghi sabbiosi.

  • A parità di portata la pompa monovite gira a velocità molto più elevate rispetto ad una pompa a membrana tubolare. Facile intuire che l’usura e la abrasione avranno effetti più rapidi e devastanti in brevissimo tempo.
  • In qualsiasi pompa monovite lo statore è disponibile in materiali resistenti alla usura, ma il rotore è realizzato in acciaio inox, cromato o con rivestimenti superficiali di vario tipo, Ma per quanti si cerchi di applicare le migliori soluzioni tecnologiche, il rotore subisce in ogni caso una severa azione abrasiva da parte di fanghi sabbiosi e fluidi abrasivi in generale proprio per la frizione tra rotore e statore presente nel principio stesso di funzionamento della pompa.
  • La pompa a cavità progressiva è autoadescante ma non può assolutamente girare a secco se non per pochi secondi, pena la rapida e prematura usura dello statore in gomma.
  • La pompa a cavità progressiva, in caso di manutenzione richiede la sua rimozione dal sito di lavoro ed il totale smontaggio per poter sostituire le parti danneggiate, spesso questa operazione deve essere fatta in una officina specializzata.
  • I componenti di usura su una pompa monovite sono almeno 4: lo statore, il rotore, la tenuta meccanica, il giunto di connessione. Il costo di queste parti di ricambio ed i conseguenti oneri di montaggio da eseguirsi presso officine specializzate, rendono chiaramente evidente l’elevato costo di gestione di una pompa a cavità progressiva, soprattutto se impiegata in modo poco appropriato.

Terminata la fase di test delle prime due pompe Hose Carrier HCP 40, altre due macchine andranno a sostituire le pompe a cavità progressiva finora impiegate, riportando i costi di gestione dell’impianto dentro valori adeguati e privi degli sprechi caratteristici tipici della precedente gestione “pubblica”.

Maggiori informazioni sulla pompa : Hose Carrier HCP 40

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