Una piccola azienda aveva il problema dello smaltimento saltuario dei fanghi che si depositano durante le varie fasi di lavorazione del marmo e materiali lapidei. I fluidi vengono raccolti in apposite vasche interrate, realizzate in diverse aree dello stabilimento. Le acque necessarie al processo di lavorazione del marmo vengono ovviamente riciclate, pertanto, accumulandole nelle vasche, dopo un certo periodo di quiete, le sostanze solide in sospensione precipitano separandosi dall’acqua generando i fanghi. L’acqua viene recuperata e riavviata al ciclo di lavorazione.
L’azienda disponeva per effettuare le operazioni di aspirazione e trasferimento dei fanghi di pompe sommergibili dotate di sistemi di tenuta basati su tenute meccaniche in Carburo di Silicio. Malgrado questa importante caratteristica, le pompe avevano una durata insoddisfacente, le avarie comparivano dopo 8 -10 mesi di funzionamento. I primi tempi le pompe venivano riparate, successivamente si è adottata l’abitudine di sostituirle ex-novo, scegliendo nel mercato soluzioni “sacrificali” tra le meno costose. Nel giro di pochi anni le macchine andate distrutte e sostituite sono diventate davvero troppe.
Probabilmente le pompe impiegate hanno svolto il loro lavoro al meglio possibile. Ma sappiamo che la miscela di fanghi e materiali lapidei che dovevano trattare è composta da acqua e polvere generata dal taglio con utensili diamantati. Per quanto una pompa sommergibile possa essere adeguata al lavoro richiesto, operando con miscele liquide similmente abrasive, non esiste nessuna tenuta idraulica in grado resistere un tempo adeguato alle aspettative dell’utilizzatore. Il cedimento del sistema di tenuta provocava l’inondazione del motore elettrico, provocandone la “bruciatura”.
Naturalmente le pompe, essendo sommergibili subivano l’effetto della sedimentazione dei fanghi di segagione del marmo depositatisi nel corso del tempo, si generavano bloccaggi frequenti derivanti peraltro anche dalla “disperazione” di dovere utilizzare la prima pompa disponibile per sostituire la precedente ormai inutilizzabile, magari si optava per una pompa tutt’altro che adatta.
Pompa peristaltica HCP 50, la soluzione adatta a trattare i fanghi di lavorazione del marmo.
Acquistando una pompe peristaltica HCP 50, questa azienda ha potuto risolvere due problemi con una macchina sola. Il recupero delle acque limpide (o quasi) può avvenire in tutta sicurezza e con grande facilità spostando la pompa o il solo tubo di aspirazione per le varie vasche. Saltuariamente una o due volte al mese, con la stessa pompa si recuperano i fanghi più spessi dal fondo delle vasche per inviarli ad appositi filtri a sacco per consentire la disidratazione dei fanghi, garantendo il più economico smaltimento.
Ulteriori informazioni sulla pompa Hose Carrier HCP 50
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